Santa Maria della Scala, Siena
Concorso a inviti per il recupero dello Spedale di S. Maria della Scala
progetto vincitore
capogruppo: Guido Canali
con: Giorgio Adelmo Bertani, Domenico Biondi, Gilberto Botti, Claudio Bernardi, Mariuccia Bondavalli, Francesco Castagna, Lorenzo Galiazzo, Patrizia Rota, Paolo Vandelli, Vincenzo Vandelli, Gianfranco Zanafredi
e con: Melchiorre Aleccia, Adolfo Arboleda, Angela Cacopardo, Mimma Caldarola, Marcello Carzedda
Consulenti specialistici: Gabriella Piccinini storia dell'arte, Luciano Bellosi storia dell'arte, Michele Cordaro storia dell'arte, restauro, Francesco Lavecchia informatica, Giorgio Croci strutture, Giuseppe Gavazzi restauro, Bruno Zanardi restauro, Cristina De Benedictis museologia, Alessandro Coppellotti museografia, Gianfranco Di Pietro storia dell'architettura, Vittorio Savi storia dell'architettura, Amman Progetti impianti di illuminazione e speciali, Piero Castiglioni illuminotecnica, Francesco Giovannetti rilievi critici, Giuseppe Gherpelli gestione beni culturali, Gianfranco Rebora aspetti gestionali (Lapsa), Claudio Pianforini stime
Lo Spedale di Santa Maria della Scala si configura come uno degli elementi nodali della complessa morfologia urbana senese e ciò costituisce un presupposto fondamentale ad una lettura. Basata su una serie di punti determinanti nell'elaborazione della proposta di recupero:
1 – l’interrelazione fra le parti "urbane" ancora oggi individuabili all'interno del complesso, nonostante le pesanti trasformazioni e gli adattamenti e il tessuto della città: la strada interna è ancora la principale spina distributiva dell'intera parte basamentale.
2 - La collocazione a ridosso e sopra a due successive cinte difensive della città caratterizzano il faticoso e brusco passaggio fra il dosso e la valle- fra la città e la campagna. Un rapporto biunivoco leggibile nelle due maggiori facciate che offre sorprendenti forme di esperienze visive.